Attacchi, quando lo sport diventa passione., 23/12/10

« Older   Newer »
  Share  
•cassie
view post Posted on 25/12/2010, 18:52     +1   -1




CITAZIONE
Domenica scorsa un appuntamento pre-natalizio ritardato dal maltempo che ha colpito il nostro Paese, ha riunito molti drivers veneti al centro ippico “Il Girasole”. Proprio uno dei tanti protagonisti, Giulio Tronca, atleta disabile, mosso da un enorme passione per lo sport equestre, ci ha raccontato nei particolari la giornata e con la stessa gioia le sue difficoltà e insieme la felicità nel competere.

“Ero ansioso di partecipare ad una competizione. Era una prova per verificare il lavoro finora portato avanti con il mio istruttore Flavio Lunardon, soprattutto considerati i problemi sofferti al Gran Premio delle Regioni 2010 a Torino.

Già nell’incontro di Villasanta a settembre le cose sembravano essere migliorate per me, ma in questa occasione ho potuto verificare in maniera concreta la possibilità di gestire autonomamente Hannibal, olandese di 14 anni, grazie anche all’aiuto del mio amico e groom Gianni.

Ho cercato di vivere la giornata di gara senza l’ansia di non riuscire a controllare il cavallo attaccato e ce l’ho messa tutta per ottenere il miglior risultato, nonostante le mie indecisioni e paure.

La lezione che credo sia alla base della disciplina degli attacchi è che la tranquillità del cavallo è data dalla sicurezza che è in grado di trasferirgli il driver.

Nonostante ciò credo che la strada per migliorare sia lunga e complessa.

Domenica la temperatura era rigidissima, segnava -3 °C, il campo era duro per il fondo ancora ghiacciato e il vento che ti colpiva ogni volta che ti trovavi esposto verso la Valsugana era assai freddo. Ma tutto è passato in secondo piano. I partecipanti miravano fisso ognuno verso il proprio obiettivo: c’era chi si era presentato con un tiro a quattro, chi con un cavallo nuovo, chi era evidentemente alla sua prima gara.

Si respirava veramente la voglia di stare insieme senza essere scoraggiati dal pieno inverno e soprattutto con la voglia di verificare il lavoro fatto.

L’attenta osservazione di Enrico Tortella e Flavio Lunardon che distribuivano consigli e indicavano modi di comportamento, è stato di grandissimo supporto a tutto il gruppo di drivers veneti che si è dimostrato affiatato, serio e con una grande disponibilità reciproca.

Ciò contribuisce a rendere ogni incontro una simpaticissima occasione di festa per uomini di cavalli che vogliono sempre migliorarsi e crescere sul piano agonistico.

L’incontro del 19 è stato e resterà una tappa decisiva nella preparazione per le future competizioni. Ho infatti comprato il cavallo e con la carrozza che ho in dotazione ho ricominciato a vivere il mondo equestre in maniera diretta, dopo l’incidente di due anni fa che mi ha costretto sulla sedia a rotelle.

Ripensando all’anno trascorso voglio ringraziare Carlo Mascheroni che mi ha fatto partire, mi ha incoraggiato e procurato cavallo e mezzo adatto; debbo poi ringraziare tutti gli amici della Scuderia Meneghello che continuano ad aiutarmi nella gestione del cavallo e dell’attacco laddove non riesco con le mie sole forze, sopportando la mia testardaggine ed insistenza; Fabio, che tutte le settimane monta Hannibal, naturalmente Gianni che da 20 anni è il mio compagno di attività equestri oltre che mio amico; tutti quelli che mi hanno aiutato a modificare la carrozza per le mie esigenze e che hanno progettato le soluzioni eccezionali che sto utilizzando senza smettere di pensare a cosa si potrebbe ancora migliorare.

Ancora un grazie particolare lo devo alla FISE nazionale, a Stefania Cerino e ai responsabili del Comitato regionale FISE Veneto per avermi coinvolto nel programma di sviluppo dell’attività paraolimpica degli attacchi.

Per il futuro vedo un grosso impegno finalizzato alla crescita nella pratica delle redini lunghe e nell’attività agonistica: per una persona nelle mie attuali condizioni questo significa avere una motivazione forte, assieme alla famiglia e al lavoro, avere un impegno quasi quotidiano ed un sistema di relazioni costruttive, propositive e disinteressate.

Questa, per me, è la sola e vera cura della disabilità, quella che dà un senso alla tua vita e che ti permette di rimanere all’aperto in una giornata di grande freddo, assieme ai tuoi grandi amici, i cavalli, e alle persone che hanno la tua stessa passione”.

]Fonti
 
Top
• t o c c i
view post Posted on 27/12/2010, 21:29     +1   -1




riassunto?? xD non mi va di leggere ^^"
 
Top
•cassie
view post Posted on 2/1/2011, 13:18     +1   -1




se ti interessano gli attacchi ti conviene leggerlo, è molto interessante, ma non penso XD; quindi, in pratica parla degli ultimi successi sportivi in questo campo. ^_^
 
Top
2 replies since 25/12/2010, 18:52   90 views
  Share